‹‹ Già nel quarto o quinto giorno dopo la congiunzione [dopo l’allineamento Sole-Luna-Terra (novilunio)], quando la Luna si mostra a noi con i corni spendenti, il termine che divide la parte oscura da quella luminosa non si estende uniformemente secondo una linea ovale come dovrebbe accadere in un solido perfettamente sferico, ma è segnato da una linea diseguale, aspra e alquanto sinuosa [… ] Di più, anzi, una gran parte di piccole macchie nerastre, del tutto separate dalla parte oscura, cospargono dovunque quasi tutta la plaga già illuminata dal Sole eccettuata soltanto quella parte la quale è cosparsa di macchie grandi antiche. Abbiamo poi osservato che le suddette piccole macchie concordano tutte e sempre in questo, nell’avere la parte nerastra rivolta verso il Sole: mentre nella parte opposta al Sole sono coronate da contorni molto lucenti, quasi da montagne accese. Ma un aspetto simile abbiamo sulla Terra verso il sorgere del Sole quando, non essendo ancora le valli inondate di luce, vediamo quei monti che le circondano dalla parte opposta al Sole ormai splendenti di luce: e come le ombre delle cavità terrestri, man mano che il Sole si innalza, diminuiscono, così anche queste macchie lunari, con il crescere della parte luminosa perdono le tenebre ››
G. Galilei, Sidereus Nuncius (1610), trad. di P.A.Giustizi, Roma 1978
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